venerdì 18 novembre 2011

110 - e lode
















Con 556 voti favorevoli e 61 voti contrari, 0 astenuti, nasce ufficialmente il primo governo Monti.
Sommati ai 281 voti favorevoli di ieri al Senato, 15 i contrari, si può facilmente dire che più che una maggioranza questo governo parte con un plebiscito. Maggioranza bulgara direbbero il più colti.

Numeri davvero incredibili che però non hanno illuso nessuno.
Il parlamento è fin troppo attento e potenzialmente critico nei confronti non tanto del nuovo esecutivo, universalmente riconosciuto come d'élite, per le straordinarie professionalità che lo compongono, quando per le dolorose scelte che questo governo dovrà fare.

Questo però non deve in nessun modo demoralizzare nessuno, anzi.
In 60 anni della nostra storia politica fatta, nella prima repubblica, di micro governi a termine che duravano un battito d'ali e, nella seconda repubblica, di fazioni contrapposte il cui unico interesse è battere l'avversario, assistere alla nascita di questo governo è di fatto un miracolo (come direbbe lettino)

Ora comincia il difficile ma, stando a quanto riferito dal nuovo presidente del consiglio, già per lunedì ci saranno diverse novità.

L'era del governo Monti è ufficialmente iniziata ed è iniziata alla grande. Visto che sono tutti professori possiamo dire che è iniziata con un bel 110  e lode anzi, magna cum laude
Forza Super Mario

A domani bella gente


p.s. non posso esimermi da citare un passaggio del prof. Monti oggi alla camera con cui ha risposto a chi accusava lui e il suo governo di essere legato ai poteri forti:
"Siamo leggermente disturbati, ma tocca a noi dare la prova che voi non avete ragione per queste allusioni [...]  i poteri forti in Italia non ci sono, ci sono invece nel mondo e io ho avuto il privilegio di vederli quasi tutti, i poteri forti, nella mia funzione di commissario alla concorrenza (dell'Unione Europea - ndr). Il giorno in cui io proibì una fusione tra due grandissime società americane, benché fosse intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti, l'Economist scrisse che il mondo degli affari americano considera Mario Monti il Saddam Hussein del business".

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