giovedì 8 settembre 2011

39 - Lo stadio che cambia il calcio

















Già: lo stadio che cambia il calcio.

Questo è lo slogan che è stato scelto per presentare all'Italia, e al mondo, la nuova casa della Juventus.
Sicuramente troppo roboante per le pleatee internazionali abituate ad altri impianti gioiello ma non così lontano dalla realtà per noi italiani.

Se siete scettici vi consiglio di fare un giro sul sito realizzato dalla Juve per presentare la nuova struttura e poi ne riparliamo.

Come è facile notare siamo anni luce lontani dal vecchio concetto di stadio presente in Italia. Pista di atletica, spalti lontanissimi dal campo, scarsa visibilità e recisioni come in uno zoo sono solo un lontano ricordo. Questo è uno stadio che vivrà tutta la settimana, uno stadio per le famiglie, uno stadio per chi vuole godersi lo spettacolo dello sport, uno stadio finalmente per il calcio.

Come mai tanta partecipazione per quest'evento che non riguarda neanche il Milan?
Primo perché segna l'inizio di un evoluzione del nostro calcio non più procrastinabile, secondo perché i benefici che la Juve ne riceverà in brevissimo tempo obbligheranno tutti (squadre, dirigenti, politici) ad intraprendere questa strada il prima possibile, terzo perché è l'esempio lampante che anche da noi certe cose non sono fantascienza.
Ho appena scoperto che l'ha anche scritto Sconcerti su Corriere.it


... lo stadio di per se stesso non è grandissima cosa. Ma è qualcosa d’importante che cambierà di nuovo il nostro calcio perchè costringerà gli altri a inseguire. Serviva una prima volta in Italia [...] Volenti o nolenti, da oggi si corre per fare quello che ha già fatto la Juve. Ci vorranno almeno vent’anni perché tutti gli altri abbiano un loro impianto, pareggino il vantaggio della Juve. Questo farà una differenza anche sul campo.


E' un traguardo talmente straordinario per il nostro calcio che mi rende euforico. Oggi dovrebbe essere un giorno di festa non solo per gli juventini ma per tutti i tifosi italiani. Purtroppo, però, abbiamo troppa poca cultura sportiva per capirlo. Pazienza!

Parafrasando Ich Bin ein Berliner, l'immortale discorso di Kennedy a Berlino del 26 giugno 1963
  

oggi, e solo per oggi, io sono juventino!

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